29 apr – 23 lug 2023

Love for Castelluccio

I prodotti della nostra terra

29 Aprile 2023

Lenticchia di Castelluccio di Norcia I. G. P.

LuogoAgribottega – Piazza di Castelluccio di Norcia (PG)
TematicaI principali prodotti coltivati nel territorio di Castelluccio e di Norcia
OrarioDalle ore 10,30 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 17,00
Info utiliL’evento divulgativo avrà luogo in due momenti: il primo al mattino alle ore 10,30 e il secondo nel pomeriggio alle ore 15,30.
Gli interessati potranno scegliere l’orario più comodo per assistere e avranno la possibilità di ricevere dei prodotti in omaggio al termine dell’evento.

La Cooperativa della Lenticchia di Castelluccio di Norcia sorge con lo scopo di riunire l’operato di tutti i possessori dei terreni agricoli, impegnati nella coltivazione del prodotto che caratterizza l’altopiano di Castelluccio: la lenticchia.

Considerata la varietà più pregiata, la lenticchia di Castelluccio di Norcia vanta di un importante riconoscimento europeo, quale Indicazione Geografica Protetta (IGP), che dal 1997 ha valorizzato l’importanza di un tale prodotto di nicchia.

È coltivata unicamente all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in particolare nel territorio di Castelluccio di Norcia, ad un’altitudine di 1400 metri, elemento che la contraddistingue da tutte le altre lenticchie. Le condizioni climatiche presenti in questo ambiente sono infatti piuttosto rigide e impediscono lo sviluppo del tonchio, insetto le cui larve si nutrono di legumi, conferendo così alla lenticchia una straordinaria resistenza.

Il gusto unico di questa varietà, oltre all’ecosistema in cui nasce, dipende anche dai tradizionali metodi di coltivazione, gli stessi da secoli, che prevedono una concimazionedel tutto naturalee una lenta essiccazione in campo. È proprio grazie alla coltivazione della lenticchia che ogni anno è possibile assistere alla cosiddetta “Fioritura”, appuntamento di fama internazionale che richiama migliaia di visitatori. Ultimo elemento che la differenzia dalle altre lenticchie è la presenza di semi piccoli di forma tondeggiante ed appiattita, dall’aspetto tigrato ed il colore molto variegato che va dal verde screziato al marroncino chiaro. Grazie alla buccia fine, la lenticchia non necessita di ammollo e cuoce in soli 30 minuti, senza sfaldarsi durante la cottura.

Sono veloci da preparare poiché non è necessario metterle in ammollo prima della cottura, che necessita di circa 25/30 minuti. La Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP non perde la buccia, non scuoce e si presta a varie utilizzazioni. Le lenticchie sono molto versatili in cucina e possono essere aggiunte nella preparazione di zuppe, minestroni, vellutate e risotti. Ideali anche per sfiziose insalate fredde estive, da abbinare a verdure di stagione. Possono anche essere semplicemente cotte e frullate per essere utilizzate per la preparazione di crocchetteo di burger vegetali.

Roveja

La Roveja è una varietà di pisello chiamata anche “Pisello dei campi” dal seme colorato che va dal verde scuro al marrone, grigio. Questo legume è stato importato in Europa dal Medio Oriente, conosciuto fin dal Neolitico, ma ultimamente praticamente scomparso dalle nostre produzioni.

La coltivazione della roveja si trova ormai soltanto nell’Italia Centrale, in particolare nelle Marche e in Umbria, dove gli agricoltori vogliono diversificare le colture e riscoprire le tradizioni.

La roveja è resistente anche alle basse temperature e non ha bisogno di molta acqua. Cresce anche in forma spontanea, lungo le scarpate e nei prati. 

La roveja è diventa un ottimo ingrediente per minestre, zuppe e vellutate. Può essere usata anche per arricchire insalate estive, alle quali conferisce un sapore rustico e deciso. Macinata a pietra si trasforma in una farina dal lieve retrogusto amarognolo che serve per fare la “Farecchiata”: una polenta tradizionalmente condita con un battuto di acciughe, aglio e olio extravergine di oliva.

Cicerchie

Le cicerchie costituiscono un altro legume tipico della nostra regione. Appartengono alla famiglia delle Fabacee, come il fagiolo, i ceci e le fave. Sono originarie del bacino del Mediterraneo e costituiscono una coltura antichissima: già venivano coltivate in Mesopotamia più di 8.000 anni fa. Le regioni dove è più frequente incontrarle sono la Puglia, l’Umbria, il Lazio, le Marche e il Molise. Le cicerchie, seppur rare, hanno ottenuto il riconoscimento di prodotto agroalimentaretradizionale italiano da parte del Ministero.

Si prestano in particolar modo per la preparazione di zuppe e vellutate, ma possono essere affiancate come semplice contorno a secondi piatti a base di carne o pesce. Ottime anche come condimento per la pasta.

Farro

Il farro costituisce una delle prime varietà di frumento coltivate dall’uomo. Originariamente molto diffuso nei bacini del Mediterraneo, nel Medio Oriente e in Asia, sin dall’Impero Romano è stato progressivamente sostituito dal grano comune. Oggi sono principalmente trelevarietà che vengono prodotte: il farro monococco (Triticum monococcum), il farro dicocco (Triticum dicoccum) e quello spelta (Triticum spelta). La coltivazione del farro è andata via via riducendosi nel corso dei secoli. È stata infatti soppiantata dal comune grano tenero e dal grano duro, che discendono rispettivamente dal farro grande e dal farro medio. Si tratta di un cereale da riscoprire, la cui produzione viene ora associata soprattutto all’agricoltura biologicae alla valorizzazione delle zone agricole marginali.

Il farro può essere utilizzato nella preparazione di zuppee minestroni, ma è particolarmente apprezzato come ingrediente principale di insalate estive. Può inoltre essere usato per la realizzazione di polpettee burger con l’aggiunta di legumi o verdure. Ottimo anche come sostituto del riso per la preparazione di primi piatti.